16-01-2015 Il Primitivo di Manduria
Corposo ed armonico, il Primitivo di Manduria rappresenta una delle eccellenze della produzione vitivinicola pugliese. Viene prodotto sia in versioni da tutto pasto che in varianti liquorose, dalla elevata gradazione alcolica; questo vino è perciò adatto ad accompagnare moltissimi piatti, ed è grandemente apprezzato per la sua versatilità e per le sue caratteristiche organolettiche.
Scopriamo dunque insieme le peculiarità distintive di questo grande vino rosso, potente ed elegante al tempo stesso.
Il Primitivo di Manduria DOC viene attualmente prodotto nelle provincie pugliesi di Taranto (nel territorio del capoluogo stesso e in molti comuni situati ad est) e Brindisi (nello specifico, nei comuni di Oria, Erchie e Torre Santa Susanna). Storicamente, tuttavia, si ritiene che il vitigno Primitivo fosse originario delle coste ionico-salentine, e la sua diffusione poi si sia estesa anche nelle zone murgesi dei territori di Bari e Taranto. La prima testimonianza storica risale al 1600 circa, quando i monaci benedettini della zona di Gioia del Colle erano conosciuti per essere coltivatori attivi di questo vitigno
Il nome Primitivo deriva dal fatto che le uve di questo vitigno hanno una maturazione molto precoce rispetto alle altre varietà; si tratta di uve dal colore blu scuro, ricoperte da un abbondante strato di pruina. Una particolarità del tutto interessante è il fatto che, a distanza di soli venti giorni dalla vendemmia, questi vitigni sono in grado di dare una seconda – seppur scarsa – produzione di uve. I frutti di questa “seconda vendemmia” venivano soprattutto nel passato utilizzati per correggere e migliorare l’acidità totale dei mosti ottenuti dalla prima vendemmia. Una curiosità: il vitigno Primitivo non è esclusiva del territorio italiano, ma viene coltivato con successo anche all’estero: in California, ad esempio, questo è conosciuto con il nome Zinfandel. Nel nostro Paese, il Primitivo risulta essere fra i dieci vitigni più coltivati in assoluto.