I VINI DEL CUORE raccontano l’essenza storica ed il patrimonio affettivo di ogni vignaiolo. Conoscerli significa scoprire le radici di ciò che alimenta tutta la passione e competenza per il loro lavoro. Quello di Michela Adriano dell’azienda vinicola Adriano Marco e Vittorio, non poteva che essere lo storico Dolcetto che porta il nome del nonno. Siamo a San Rocco Seno d’Elvio, frazione di Alba (Cuneo).
Al giorno d’oggi sono i grandi vini rossi da invecchiamento come Barolo e Barbaresco a trainare una zona di produzione prestigiosa come quella delle Langhe; tuttavia esistono vitigni, come il Dolcetto, che raccontano ancora con semplicità il sapore autentico di queste zone dopo aver contribuito in modo determinante a costruire l’origine della grande tradizione vinicola Piemontese.
La storia del Dolcetto va conosciuta ed é quella di un vino che, nelle cantine del Piemonte, ha sfamato e pagato i conti delle famiglie quando in quelle terre c’era ancora la malora. Un vino di famiglia a tutti gli effetti che al momento giusto si fa trovare in ogni casa ed ogni osteria, come un buon amico.
Nonno Aldo è una guida per Michela e con le sue lontane ma nitide memorie sul Dolcetto ne sta orientando il futuro: è proprio lui a raccontare che, nel dopoguerra, un sorso di questo nettare, con un po’ di zucchero e pane, era l’essenziale merenda per sostenere un’intera giornata di lavoro in vigna.
Diapositive in bianco e nero che fanno riflettere se rapportate alla vita dei giorni nostri: quel vino, il sig. Dolcetto, non era una semplice bevanda ma una vera e propria spalla di vita ed ha saputo meritarsi, nel tempo, un rispetto che va ben oltre ad ogni considerazione tecnica, alle mode di consumo, ai tradizionali parametri qualitativi considerati nel settore. Come sottolinea Michela le Langhe non sarebbero le stesse senza il Dolcetto e nemmeno io senza tutti quei valori che nonno Aldo, tutti i giorni, continua a trasmetterci
Una volta catturata e compresa l’anima di questo vino va poi detto che il Dolcetto si presenta piacevole, fruttato, d’impatto immediato e grande bevibilità; può essere tranquillamente portato sulla tavola di ogni giorno. Aldo però vuole il “suo“ e nulla possono gli sporadici tentativi di Michela nel fargli esplorare sapori diversi. Un bicchiere a pranzo ed uno a cena scandiscono le sue giornate esattamente come fanno i rintocchi di un campanile: puntuali, schietti ed inconfondibili. Ad Aldo piace così: il Dolcetto rappresenta il suo modo d’essere. Un compagno fedele.
Divulgarlo alle nuove generazioni, conservarne il sapore tradizionale e la sua semplicità, questa è oggi la missione di Michela per questo vino. Un impegno assunto con se stessa in nome della tradizione famigliare, delle Langhe e soprattutto… di nonno Aldo, il contadino che ci ha sempre creduto.
Quando racconto i Vini del cuore diventa quasi impossibile non farmi trasportare dal desiderio di conoscere personalmente i protagonisti di questi prodotti speciali, quei vignaioli che contribuiscono giornalmente a scrivere la storia e sviluppare la cultura della straordinaria tradizione italiana nel vino.
Il Dolcetto della cantina Adriano viene interamente prodotto a San Rocco Seno d’Elvio su terreni prevalentemente argillosi posti in media collina. Dal 2015 la sua fermentazione avviene interamente in modo spontaneo ovvero senza la presenza di lieviti aggiunti.
Per chi vuole andare oltre il racconto ricordo che potete già trovare la vendemmia 2020 e, con essa, un pezzo di storia della famiglia Adriano. Coglietela.
Emanuele Ciot